La Diagnosi Energetica per l'efficientamento energetico di un'azienda
L’audit energetico è basilare per gli interventi di efficientamento
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La diagnosi energetica, detta anche audit energetico, è da considerare il primo passo per realizzare e programmare tutti gli interventi di efficientamento energetico. È definita nelle sue caratteristiche dalla direttiva 2006/32/CE, si tratta di affidare ad un esperto in gestione dell’energia, una procedura di analisi mirata a ottenere una più adeguata conoscenza dei consumi energetici di una attività, di un impianto industriale, commerciale o dei servizi pubblici o privati. L’audit energetico si può compiere anche su un edificio e, come per le aziende, il fine sarà individuare le opportunità di risparmio energetico in rapporto ai costi-benefici. Una prima diagnosi energetica viene effettuata per capire il quadro generale dei consumi e costruire le basi (sia procedurali, che informatiche e tecniche) per un corretto approccio alle diagnosi e investimenti successivi.
In Italia la diagnosi energetica è obbligatoria per alcuni ambiti e da effettuare con cadenza quadriennale. Scopriamo tutti i vantaggi del miglioramento energetico connessi ad essa.
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Diagnosi energetica obbligatoria per il muiglioramento energetico
L’audit energetico è fondamentale per acquisire consapevolezza dei consumi energetici e comprendere come l’energia elettrica e l’energia termica impattino in modo sostanziale sui costi e processi produttivi dell’azienda. Dopo averla effettuata l’azienda comprenderà con quale strumento intervenire per ridurre gli sprechi, implementare la qualità e l’efficienza della propria produttività.
Le regole per l’esecuzione dell’audit energetico sono dettate dall’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile). Il fine della diagnosi energetica, che si sviluppa in diversi step e nel tempo, è determinare un miglioramento energetico complessivo attraverso la riqualificazione di impianti, interventi di efficientamento che determineranno anche un aumento del valore del contesto risanato.
Questa analisi energetica è obbligatoria in base alla tipologia dell’attività. Secondo la Direttiva UE 212/27 “Misure per la promozione ed il miglioramento dell’efficienza energetica” definita in Italia con il D.lgs. 102/2014, l’obbligo di redigere un Audit Energetico vale per:
- Le Grandi Imprese: ovvero aziende con più di 250 dipendenti, con fatturato superiore ai 50 milioni di euro o con un totale di bilancio annuo superiore ai 43 milioni di euro.
- Le imprese energivore: dette così perché con un forte consumo di energia per le loro produzioni di almeno 2.4 GWh di energia complessiva.
Sono esenti dall’obbligo di invio periodico dei 4 anni invece tutte le PMI che non rientrano in queste grandi macrocategorie e le aziende certificate EMAS, ISO 50001 e/o EN ISO 14001.
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L'Audit energetico e l'indice di prestazione energetica
Un processo di Audit Energetico è completo quando dopo aver effettuato l’analisi dei consumi attuali e reali degli impianti e stabilimenti, l’esperto in gestione dell’energia, proporrà poi lo studio dei possibili interventi per migliorare i consumi energetici.
L’obiettivo è individuare l’appropriato indice di Prestazione Energetica per confrontare i valori registrati con quelli del settore di riferimento e degli impianti utilizzati. L’indice di prestazione energetica è lo strumento attraverso cui si individua il reale comportamento e i consumi energetici di un’azienda. Esso è funzionale per decidere gli step di miglioramento da effettuare.
Tra gli interventi successivi all’Audit energetico che si possono ottenere troviamo:
- La diminuzione dell’incidenza della spesa energetica annuale sul proprio fatturato
- Lo sviluppo, la gestione e l’ottimizzazione del processo produttivo
- La diminuzione delle emissioni di gas serra climalteranti
- Consumare meno energia a parità di qualità e quantità di produzione
- La razionalizzazione dei flussi energetici interessati
- Una mappatura delle reali suddivisioni delle attività principali, generali e ausiliari
- Il miglioramento energetico della sostenibilità ambientale attraverso fonti di energia pulita
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Chi può redigere la Diagnosi Energetica?
Il rapporto di Audit Energetico può essere redatto esclusivamente da un soggetto esperto in gestione dell’energia (energy manager) o da organismi certificati da Enti accreditati.
Si tratta, in quest’ultimo caso, di Società come l’E.S.Co. (Energy Service Company), la E.G.E. (Esperto di Gestione dell’Energia) o Auditor Energetici certificati secondo la specifica e relativa normativa tecnica.
L’indagine dei consumi energetici deve essere redatta seguendo i criteri minimi essenziali riportati nella Norma, suddivisa in 4 parti, UNI CEI EN 16247:2012
Quando richiedete uno studio del consumo energetico di un edificio, ad esempio, dovrete sempre tener conto che lo scopo dell’audit è analizzare in modo approfondito la vostra situazione per massimizzare le potenzialità di efficientamento. Per tale motivo è essenziale rivolgersi a dei professionisti: ottenere una diagnosi approfondita significa non solo ottemperare agli obblighi di legge ma individuare i punti critici creando nuove strategie di miglioramento e sviluppo.
Avere risultati puntuali, precisi e attendibili permette di valutare la fattibilità e la convenienza degli interventi nero su bianco, apre le porte alle agevolazioni fiscali correlati all’entità dell’investimento.
L’audit energetico è un passo essenziale delle industrie per trasformare la spesa fissa in fonte di guadagno.
Le imprese italiane oggi hanno numerose opportunità di accedere agli incentivi previsti per ottenere l’efficientamento energetico sia a livello nazionale che regionale come, ad esempio, con i certificati bianchi (titoli negoziabili) o con bandi regionali come quello attivo nella regione Lombardia e valido sino a marzo 2022.
La nostra agenzia Gap Com è specializzata e certificata e vi aiuterà a redigere la migliore diagnosi, puntando un faro sull’andamento dei consumi per ricostruire i cicli produttivi con maggiore consapevolezza ed ecosostenibilità.